Danno parentale perché un guard rail adeguato non sarebbe stato scavalcato dall’auto della vittima
Concorso di colpa del gestore, che pure sostituisce il manufatto dopo il sinistro: la struttura era in regola all’epoca dell’installazione ma andava modificata per svolgere la funzione di contenimento.
Scatta il danno parentale al padre della giovane vittima, che pure ha due terzi della colpa nell’incidente mortale. Se il guard-rail fosse stato più alto e lungo, infatti, non sarebbe stato scavalcato dall’auto: il gestore dell’infrastruttura ha un concorso di colpa nel sinistro perché non ha provveduto nel tempo ad adeguare il manufatto alla funzione di contenimento necessaria per lo stato dei luoghi. È quanto emerge dalla sentenza 3476/18, pubblicata dalla quarta sezione civile della Corte d’appello di Venezia.